Perché il piano editoriale?
Sviluppare e gestire la comunicazione per un ristorante o un locale Food – ma con le dovute misure anche in altri ambiti e mercati – richiede una pianificazione molto attenta e curata in tutti gli aspetti.
È opportuno, se non indispensabile, dotarsi di un piano editoriale specifico per la pubblicazione di contenuti, sia in ambito web che più specifico per i social media.
Ma cos’è un piano editoriale?
Il piano editoriale è prima di tutto una strategia aziendale, che tu abbia un locale di piccole dimensioni, un food truck, un grande ristorante, un’azienda di produzione alimentare o una struttura ricettiva orientata alla ristorazione.
Soprattutto, è uno strumento per organizzare e pubblicare la propria comunicazione editoriale, che sia in forma di articoli sul blog o sito web, oppure in forma di post sul proprio profilo Facebook, Instagram, o altra piattaforma social.
Creare un piano editoriale in ambito Food per la tua attività risponde a degli obiettivi ben precisi: intercettare i tuoi utenti e i loro interessi, ottenere attenzione che si traduce automaticamente in traffico e visite al tuo sito, piuttosto che like o interazioni ai tuoi post social.
Lasciamo da parte lo sviluppo del piano editoriale per blog e sito web, e soffermiamoci su quello orientato ai social, in particolare alla pagina Facebook di un ristorante gourmet di fascia medio alta.

Lo strumento.
Chi mi segue da alcune settimane, avrà letto del progetto di brand identity, web design e comunicazione strategica ideato per un ristorante a Modica, in Sicilia.
Lo puoi vedere qui.
Gli strumenti – software, app – specifici per creare un piano editoriale efficace sono davvero molti, in alternativa è possibile utilizzare anche Google Calendar con risultati veramente notevoli.
Io prediligo da tempo utilizzare Trello, uno strumento davvero molto efficace, che nasce idealmente per strutturare e gestire progetti in condivisione con collaboratori e gruppi di lavoro, ma che si rivela estremamente valido per organizzare il piano editoriale in modo intuitivo e funzionale.
Trello permette innanzitutto di organizzare il gruppo di lavoro, con eventuali collaboratori nel team, e condividere in tempo reale tutte le azioni – task – programmate, attraverso il meccanismo delle liste (livello superiore) e delle schede (livello inferiore), vero centro di controllo di tutti gli elementi del piano editoriale, in cui inserire testi, immagini, argomenti, membri del team con cui condividere, commenti e annotazioni durante lo sviluppo degli articoli.
Come organizzare.
Di norma, come puoi trovare anche i diversi articoli online sull’argomento Trello, viene utilizzata una modalità standard di pianificazione del piano editoriale, che quasi tutti adottano in maniera più o meno simile.
Ovvero, creare delle liste in base al tipo di azione:
- Post da pubblicare
- Post in pubblicazione
- Archivio
- Materiale
Fermo restando che questa modalità risulta piuttosto efficace, trovo che – per il mio metodo di organizzazione dei task – contenga alcuni limiti percepibili durante la gestione del flusso editoriale.
In particolare, facendo così non si riesce ad avere immediatamente l’attenzione sul singolo post, e su ciò che esso contiene, e non si ha una visione e panoramica più ampia dell’evoluzione del piano editoriale su base mensile.
Spiego meglio in dettaglio come procedo io.
Intanto, utile informazione per tutti i gestori che affidano la comunicazione e il piano editoriale a professionisti esterni (cosa che consiglio sempre vivamente di fare): i post e gli argomenti da trattare su Facebook non vanno improvvisati, o pensati alla giornata.
Occorre appunto – ecco a cosa serve il piano editoriale – organizzare gli argomenti, i temi e i contenuti, con un certo anticipo di programmazione per consentire la creazione, la redazione, la modifica, la revisione, e l’approvazione di tutti i post / articoli per tempo, in modo da garantire una fluidità di uscita e la massima coerenza dei testi in base allo stile creativo, visivo e di tono di voce che si è deciso di adottare.
Io non pianifico mai i post con un margine inferiore ai 15 giorni, due settimane è un lasso minimo di tempo entro cui poter programmare tutte le pubblicazioni in modo corretto.
Ma è il cambio soprattutto dell’approccio tecnico nell’organizzare le liste e schede in Trello, che fa la differenza.
Io procedo nel creare semplicemente – ho provato tutte le modalità e questa è quella più produttiva per me – ma progressivamente le liste in base ai mesi di gestione del piano editoriale: Aprile, Maggio, Giugno e così via.
Quindi, all’interno di ogni lista / mese procedo a creare una scheda singola per ciascun post / argomento che intendo trattare per la pubblicazione, cercando di mantenere il criterio cronologico di uscita.
Imposto ogni scheda / post per argomento e contenuto, mettendo nel titolo la data in cui prevedo la pubblicazione online, e il titolo del post.
Si, esatto, il titolo.
Trovo che sia importantissimo contrassegnare ogni post con un proprio titolo, che anticipi e rappresenti il contenuto che andremo a sviluppare e inserire, proprio come i capitoli o paragrafi di un libro, il nostro piano editoriale.
Immaginati davanti a una bacheca con tanti Post 01, Post 02, ecc.
Ecco, i titoli ai tuoi post sono come delle bandierine che hanno il potere di darti la visione immediata di cosa hai programmando nella tua vetrina editoriale, e farti capire in che direzione stai procedendo con la comunicazione, se hai già trattato gli stessi argomenti, e se stai applicando in modo corretto la regola dell’alternanza, trattando contenuti multipli in diversi periodi in base anche alle azioni del tuo pubblico.
La parte fondamentale di ciascuna scheda è la descrizione, è il posto in cui inseriamo il testo dell’articolo.
È utile indicare il testo nella descrizione, e non all’interno dei commenti, poiché la descrizione si trova sul primo livello e risulta più visibile.
Utilizziamo invece i commenti per apporre le note che riteniamo – o i nostri collaboratori – necessarie per l’approvazione e pubblicazione dei contenuti.
Un’altra chicca che adotto è l’uso delle etichette, di vari colori presenti in ciascuna scheda Trello.
Per i post Facebook utilizzo etichette diverse per contrassegnare se il post sarà soltanto organico (rosso), oppure prevederà anche una pubblicazione come post sponsorizzato su Facebook Ads (blu).
Lavorando inoltre in team sul piano editoriale, è utile assegnare ciascun post a un membro specifico, in questo modo chi collabora alla stesura dei post riceverà le notifiche con tutti i dettagli della propria scheda assegnata.
Fidati, questo metodo è una vera bomba, funziona benissimo e rende produttivo sia il piano editoriale che l’azione incisiva sull’intera strategia social, è come avere sempre l’intero piano editoriale davanti agli occhi: una volta una promozione, una volta un nuovo menu stagionale, un’altra ancora un post dedicato allo staff del ristorante, e via a rotazione.
Usare le immagini.
Un altro trucco alternativo che applico allo sviluppo del piano editoriale è di usare le immagini per la composizione della bacheca in Trello.
Diversamente dalla pratica comune in cui si mettono le immagini in una lista separata, in pratica, una volta scelta e approvata l’immagine o la grafica relativa al post / articolo, la inserisco all’interno della scheda come allegato, e selezionandola come immagine di copertina.
Così facendo, l’immagine verrà mostrata in anteprima nella bacheca, migliorando in modo significativo la visione generale del programma, esattamente come quando nel selezionare un testo ci viene mostrata l’immagine in anteprima.
Riusciamo così a capire bene se le immagini che utilizziamo sono coerenti e ben impostate i base ai contenuti testuali, e dove intervenire in modifica o integrazione (e se per sbaglio abbiamo utilizzato due volte la stessa immagine o grafica).
Lavora con le scadenze.
Un modo davvero eccellente di operare con Trello nello sviluppo del piano editoriale, e non perdersi in mezzo alla cronologia di pubblicazione, è usare le scadenze.
Come?
Abbiamo detto sopra che a ogni scheda / post assegniamo la data prevista di pubblicazione, insieme al titolo.
Ma come organizziamo in anticipo il momento in cui il post deve essere pubblicato?
Semplice, proprio mediante la tab Scadenze che si trova all’interno di ogni scheda, precisamente sul lato destro, che vi apre l’impostazione calendario, con cui dovete scegliere il giorno e orario in cui avete deciso di essere avvisati che è il momento di programmare la pubblicazione del post.
Lavorando sull’anticipo – perché i post su Facebook non devono essere pubblicati subito, ma devono essere programmati prima – si viene così avvisati mediante notifica mail del momento di programmare il post.
Nella pagina Facebook possiamo creare il post con testo e immagini, e definire la data di pubblicazione (per l’orario meglio definire una fascia oraria costante nel tempo e mantenerla) presente nel titolo della scheda in Trello.
Capito?
In questo modo, non si corre il rischio di perdersi qualche post per strada, e dimenticare di programmare la pubblicazione, lasciando così pericolosi ‘buchi’ nel piano editoriale.
Ognuno definisce poi il proprio metodo nel tempo, in base alla comodità, ma ti assicuro che questo è un modo davvero efficace per essere produttivi al massimo, e avere sempre il piano editoriale sotto controllo.
Per la cronaca: utilizzando il piano editoriale con Trello ho garantito al Ristorante una copertura del + 260% nel primo mese, e un aumento di interazione utenti del + 158%.
(Insights ufficiali – fonte Facebook)