Creare e concepire un concept retail, in ambito food, è un processo creativo che ha delle proprie regole scientifiche indispensabili per raggiungere obiettivi di successo.
Buttare semplicemente un’idea sul tavolo, e innamorarsene senza definire bene le basi progettuali, è un errore che alla lunga costa caro, anzi carissimo.
Il processo di creazione di un concept food si basa sull’innovazione creativa dell’imprenditore – perché senza lo stimolo creativo non si va lontano, e meno ancora ci si differenzia dagli altri – rispetto ai propri valori aziendali, i consumi, un benchmark dei competitori – ovvero una corretta analisi della concorrenza in base a parametri precisi – e scegliere come posizionarsi sul mercato.
Un concept retail nel food è un’idea distintiva, differenziante e unica di punto vendita e di locale di somministrazione che nasce da un confronto tra i valori di cui sopra.
Gli errori più frequenti sono quelli di sopravvalutare le proprie potenzialità, limitarsi a copiare la concorrenza pensando che il successo di un altro locale possa essere anche il tuo, o scegliere soltanto il mercato premium.
Creare un concept vuol dire anche prevedere la revisione del progetto entro un termine di circa 5 anni.
Il commercio e la ristorazione sono organismi mutevoli che si devono adeguare ai cambiamenti del mercato, e sapere cambiare forma in tempi rapidi è uno dei segreti per non restare al palo con le tendenze e i gusti in continua evoluzione.
Non sei tu, è il mercato che te lo chiede.
Il concept in questo è l’idea commerciale di base, il contenuto e la forma, quando molti pensano che l’estetica, il design, l’arredo di un locale risolvano i problemi di mancanza di contenuti.
Il settore Food è quello più complesso e delicato in cui costruire nuovi concept, questo perché rispetto al retail tradizionale, il Food non solo vende i prodotti, ma li trasforma anche.
Il concept di successo nel Food segue alcune regole precise.
Individuare la location ideale.
Una location minore, con costi meno onerosi e più alla portata, risulta più conveniente proprio perché ha meno traffico di clienti – di passaggio e non – e quindi minore fatturato.
Layout.
Il layout del locale come disposizione delle attrezzature, delle merci, e degli arredi: strutturare il layout del locale o del ristorante è una vera arte che tiene conto della percorrenza dei clienti, dei flussi di movimento e delle abitudini, delle relazioni tra cucina e sala, la posizione della cassa e delle zone di servizio, e cosi via.
Pricing e assortimenti.
Un locale specializzato in cocktail e mixology deve essere attrezzato con i prodotti giusti e associati al concept scelto, e avere di conseguenza i prezzi adeguati e coerenti.
Business Plan valido.
Design e immagine coordinata.
Setup e attrezzature.
Massimo focus sulla specializzazione e la qualità delle attrezzature, che si scelga di aprire una pizzeria, un sushi, un locale dedicato alla pasta fresca e artigianale.
Oggi è possibile accedere alle migliori tecnologie disponibili, in fatto di abbattitori professionali, planetarie per gestire diversi kg di impasto, mantecatori per gelati e creme, forni a vapore multicottura, oppure mini celle per il raffreddamento dei vini.
Staff ben formato e fattore umano.
Un concept food di valore e successo richiede personale qualificato, ben formato professionalmente e altrettanto motivato sul piano umano.
La vedi la foto in evidenza?
È una delle sale del Ristorante Uemé, innovativo Pizza & Concept Bar unico nel suo genere, nel centro storico di Lecce.
Un progetto di layout e branding interamente sviluppato quest’anno, nel quale fondere applicazione moderna e tradizione nelle materie prime legate al territorio per la pizza, insieme a uno dei migliori designer per gli spazi food oggi in Italia.
Dei dettagli del progetto vi daremo conto nei prossimi giorni, con un articolo specifico.
Per saperne di più: https://ueme.it/
Articolo tratto e rielaborato da Carlo Meo – Food Marketing, Creare esperienze nel mondo dei foodies, Edizioni Hoepli 2018.